


Per tutti coloro che stanno prendendo in considerazione l’idea di ripensare, riconfigurare o ristrutturare la propria abitazione secondo criteri di ecosostenibilità, è utile sapere che al giorno d’oggi le possibilità di coniugare risparmio energetico e una maggiore tutela dell’ambiente sono molteplici.
A partire dal Terzo millennio, gli investimenti sulla green building (vale a dire l’architettura e l’edilizia a basso o nullo impatto ambientale) e il corrispettivo mercato del cosiddetto green affordable housing (ovvero il real estate a vocazione ecologica, pensato secondo criteri di sostenibilità e venduto a prezzi ragionevoli per potenziali clienti in possesso di un medio potere d’acquisto) si sono moltiplicati esponenzialmente, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Oggi non solo si possono realizzare ex novo abitazioni dal profilo ecologico estremamente avanzato, ma con una spesa relativamente contenuta si può ridefinire il proprio spazio abitativo secondo criteri di ottimizzazione delle risorse e minimizzazione degli sprechi, ottenendo risultati che si avvicinano all’optimum molto più di quanto si sia propensi a immaginare.
Pareti coibentate per un elevato risparmio dell’energia
La coibentazione di muri e soffitti è una delle architravi dell’architettura ecosostenibile, giacché la dispersione termica rappresenta una delle cause principali dell’elevato consumo energetico – a dispetto di un clima oltremodo favorevole – nei paesi mediterranei. Ecco perché la tecnologia applicata al rivestimento dei muri esterni e dei tetti ha raggiunto uno stadio evolutivo semplicemente impensabile anche solo fino a quindici anni fa.
Le due tecniche di isolamento termico più performanti sono il cappotto esterno e il rivestimento interno multistrato. Il primo è di più facile applicazione sugli edifici già costruiti: si tratta infatti, semplicemente, di rivestire le pareti esterne con dei pannelli in materiale isolante, inerte e atossico, che oltre a preservare il calore (e, in senso inverso, a evitare le infiltrazioni di aria fredda dall’esterno) attenua sensibilmente le infiltrazioni di umidità (per le quali, in ogni caso, sono in genere previste di base delle protezioni apposite). Per il fissaggio si utilizza del collante, avendo però contestualmente cura di ancorare i pannelli al muro della casa tramite dei tasselli.
Solitamente, i pannelli isolanti per cappotti termici sono in polistirene espanso (EPS) o in polistirene estruso (XPS), con quest’ultimo che si lascia preferire per le sue proprietà idrofughe (non si lascia penetrare dall’acqua e dall’umidità in generale). Delle valide alternative sono la fibra di legno, il silicato di calcio e il sughero, materiali naturali che, in virtù della loro alta densità, assicurano anche la preservazione del fresco in estate rispetto alle temperature torride dell’esterno. Inutile sottolineare come quest’ultima soluzione sia la più indicata in paesi caldi come il nostro.
Per quanto riguarda il rivestimento interno multistrato, si tratta di una soluzione potenzialmente ideale, in quanto, andandosi a innestare all’interno dei muri, garantisce un isolamento più calibrato e definito a seconda delle caratteristiche architettoniche dell’edificio. L’ovvia controindicazione è la necessità di lavori murari particolarmente invasivi per effettuare l’installazione.
Caldaie di ultima generazione
A prescindere dalla fonte di approvvigionamento (gas erogato tramite rete pubblica oppure fonti rinnovabili autoprodotte), nell’ottica di un adeguato risparmio energetico a fare la differenza è sempre l’ottimizzazione delle risorse. Per questo motivo, le caldaie di ultima generazione propongono delle soluzioni tecnologiche che permettono di ottenere performance di erogazione termica decisamente superiori alle caldaie leggermente più vetuste, a parità di consumo energetico.
Sono soprattutto le caldaie a condensazione a recitare la parte della primadonna in questo specifico settore di mercato. Si tratta di dispositivi in possesso di una tecnologia talmente avanzata (e ormai completamente gestibile da remoto, tramite tablet, PC o smartphone) da consentire un recupero quasi totale del calore prodotto per il riscaldamento domestico e una sua successiva canalizzazione per il riscaldamento dell’acqua.
Accanto a esse, si stanno imponendo gli apparecchi a pellet. Questo derivato del legno ad altissima densità (si tratta sostanzialmente di legno pressato, caratterizzato da un alto potere calorifero contenuto in un volume estremamente ridotto) ha contribuito in poco tempo ad abbattere radicalmente il consumo di combustibile per la produzione di calore, oltre a contenere le spese del singolo utente fino a poco meno della metà.
Pannelli solari e fotovoltaici
Quando si parla di dotare un’abitazione di pannelli solari e/o fotovoltaici, si descrive un investimento a medio termine. Bisogna tuttavia sottolineare come i tempi di recupero della spesa iniziale si stiano assottigliando sempre più grazie all’evoluzione tecnologica di tali dispositivi.
I pannelli solari assorbono il calore solare e lo utilizzano per il riscaldamento dell’acqua: generalmente hanno un costo più abbordabile. I pannelli fotovoltaici sono più impegnativi dal punto di vista dell’esposizione pecuniaria, ma grazie alla loro capacità di convertire l’energia solare in energia elettrica, alimentando tutta la rete domestica (luci, elettrodomestici, automazione di porte e cancelli, antifurto, eccetera), rappresentano il passo più significativo verso una totale indipendenza energetica; con inevitabili quanto piacevoli ricadute positive sulla bolletta.
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